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Corriere del Giorno
L’opera rossiniana proposta alla 26. edizione del Festival della Valle d’Itria
Otello, ossia la gelosia in persona
Jose Minevrini
La “grandezza” della musica fa dimenticare la modestia dei versi

Irene Ratiani, soprano possente nel ruolo di Otello che, faccia tinta debitamente di nero, stazza robusta, non ha svirilizzato l’eroe, ma gli ha conferito un’incredibile personalità scenica e vocale grazie ad una voce sfolgorante negli acuti e di grande alterezza drammatica.

 
Corriere Adriatico
Un programma interamente pucciniano
Mirella Utizi Ruta 

Superba l’interpretazione della soprano georgiana, dalla voce calda e corposa, che ha toccato il culmine in “Mi chiamano Mimì”.

L’innata sensibilità di Giaccomo Puccini verso i personaggi femminili, a cui affida la propria voce e i propri sentimenti, già colta da Arturo Toscanini, ha trovato piena risonanza nelle note calde della Ratiani che, senza abiti di scena e senza fondali, ha comunque fatto rivivere con forza tutta la delicata e dolorosa magia del taetro pucciniano.

  

Avvenire
Una donna nei panni del Moro di Venezia per il capolavoro rossiniano riletto da Arrivabeni
Valle d’Itria, un “Otello” con due finali
Gabriella Fumarola 

Bravi i cantanti che hanno animato la nota vicenda di ispirazione shakespeariana.
Nei panni del Moro il soprano Irine Ratiani che con abilità vocale e scenica modella l’amore e la gelosia di Otello.

  

Pentagramma
Maggio, mese della musica
Gabriele Cesaretti 

Raro ascolto donizettiano “Vivi ingrato” dal Roberto Devereux. La pagina è stata resa celebre nel nostro secolo da un manipolo assai scarso di primedonne che ne hanno messo in risalto la liquida cantabilità e il lancinante lirismo. Ora, senza scomodare paragoni illustri, posso dire che Irine Ratiani si è difesa in maniera molto onorevole: l’impervio recitativo (“E Sara in questi”) è stato risolto con grinta e personalità; il cantabile è stato affrontato con commovente lirismo, con crescente tensione e con acuti sicurissimi. Insomma, un’interpretazione decisamente coinvolgente.

  

Pentagramma
Accademia, fra opere e concerti...
Gabriele Cesaretti 

Abbiamo avuto ancora una volta la conferma del talento e della importante voce di Irene Ratiani che ha risolto molto bene gli impegnativi brani dello “Stabat Mater” rossiniano, cantata con grinta e personalità.

  

Corriere del Giorno
Successo del concerto sinfonico a Martina
Un “Pifferaio magico” ha incantato i turisti
Francesco Mazzotta 

La georgiana Irina Ratiani, splendida interprete del recitativo ed aria per soprano ed orchestra “Ah, perfido! Per pietà” di Beethoven, introduce al titanismo della sinfonia n.1 in do maggiore op.21 del musicista tedesco, con la quale il pubblico viene proiettato nel sinfonismo tipicamente viennese.

   

Corriere degli Spettacoli
Quando la poesia si fa musica... nel caso di Garcia Lorca
Francesco Mazzotta

Ed è stata una piacevole sorpresa riascoltare delle “Canciònes populares antiguas” scritte da Lorca l’altra sera a Martina Franca in un gremitissimo Chiostro di San Domenico nella deliziosa e appassionante interpretazione del giovane soprano Irine Ratiani.

E non potevano mancare di Manuel de Falla, che grande influenza ebbe sulla formazione musicale di Garcia Lorca, le “Siete Canciònes populares Espanolas”, splendidamente eseguite da una Ratiani che di anno in anno appare vocalmente sempre più matura.

 

Università Georgiana
Gvantsa Gogoladze 

 

Le pagine della storia mondiale sanno tutto... Qui si può leggere qualsiasi cosa , incontrare qualunque, leggere il nome di ogni paese... Indubbiamente tutti quanti sareste felici a trovare lì la Georgiana. Non vi meravigliate in caso di leggere il nome di “Irine Ratiani” in questo grande libro del mondo. Lei è la unica interprete femminile della parte di Otello nel omonima opera di G. Rossini nel 20 secolo  e, indubiamente una di quelle persone che hanno scritto il nome della Georgia sulle pagine di questo libro, facendo ricordare tutto il mondo della nostra esistenza.

  

Reppublica della Georgia
Fuochi artificiali a Gran Galà
Zurab Oikashvili

La splendida intuizione artistica, il gusto delicato di espressione e l’armonia interna. Irine Ratiani-l'artista del talento straordinario.

 

L’opera
Parigi è la città dei desideri
Rino Alessi 

La giovane Irene Ratiani giunta espressamente dall’Italia per presentare la sua notevole voce alla Antonacci che, colpita da laringite, si è limitata a dare la sua figura slanciata ed elegante e la sua recitazione sempre intensa e mai banale alla tragedia di Medea. Una soluzione, c’è chi l’ha definita una sorta di “karaoke” della lirica, che spesso viene adottata di questi tempi. Il risultato si è rivelato nella fattispecie vincente: la Ratiani, che cantava sul lato sinistro della scena ed era assistita dallo ”chef de chanto” della produzione Robert Gonnella, si è inserita bene nell’impeccabile esecuzione governata da Evelino Pidò. Anzi, vista l’autorevolezza e l’intensità con cui ha affrontato nel primo atto l’aria, esigente come poche altre “De’ tuoi figli la madre”, ci verrebbe voglia di riascoltarla in un’altra occasione.

  

Drosha
Brava, bravissima, brava!
Irma Ratiani 

Sono in fretta, sono in fretta terribile, perchè questa sera è la più importante e significativa per me; stasera il mio sogno sta per realizzarsi – oggi, è il 12 Novembre , al Centro di Shibuia, nella sala di Bunkamura gremita dalla gente canterà la giovanissima Irine Ratiani, e grazie a Dio, lei è mia sorella... 

Poco tempo fa al concorso per i cantanti lirici “Le Voci Verdiane” a Busseto (Italia) Irine ha vinto e... adesso lei è qui. Il pubblico accoglie la cantante con le ovazioni speciali; i giapponesi veramente amano i trionfatori...

... Ultimi accordi, un tocco finale ed esclamazioni di “Brava” fanno scoppiare la sala gremita dai 3000 spettatori... “Brava! Bravissima! Brava!” – i giapponesi non possono celare le loro emozioni, i membri dell’orchestra applaudono in piedi.

“Meravigliosa!”, “Impareggiabile!”, “La stella nascente del mondo futuro dell’opera!”

 

“Musica”
Paradigme di musica da camera
Marina Kavtaradze

Irine Ratiani - la voce brillante, alta professionalit
à , una stupenda capacità di portare raffinate sfumature psichologiche della parola al pubblico, dunque creare dei personaggi autentici.

  

Club Russo

Dono Solare dei Dei
Nino Tsitlanadze 

L’esame speciale è stato superato da Irine Ratiani che ha perfetamente recitato il ciclo vocale di Prokofiev in cui la genialità del grandissimo autore delle favole si è intrecciato con il talento del incomparabile compositore. “L’ultimo anatroccolo era molto brutto” con quella frase gli occhi della cantante si riempono di pietà e compassione. Pochi minuti dopo, Irine racconta agli spettatori la storia magica della trasformazione, che ha successo al brutto anatroccolo. E quella storia è molto persuasiva grazie alla voce eminente e tecnica  impeccabile della  Ratiani. La natura espressiva e poetica della favola si aumenta grazie al duetto magnifico di Irine Ratiani e Victoria Tchiaplinskaya. Sembra che non esistono più i muri del teatro, c’è solamente la mamma premurosa che racconta la bella favola al suo piccolo bimbo prima di addormentarsi. L'efficacia, l'inspirazione, lirismo cristallino dell’esecuzione vi fanno immergersi nel mondo, dove regnano la bontà e la cordialità. 

Gli spettatori sono rimasti affascinati dalla natura commovente dell'artista, la quale “canta in Georgiano con accento Italiano”. La musica da camera richiede l’esecuzione specialmente meticolosa dai cantanti. Quì la pienezza e brillantezza del suono sono necessari.

Vazha Azarashvili: “Irine Ratiani – è la cantante straordinaria.  A tutt’oggi l’abbiamo conosciuta come la diva dell’opera ma stasera nel genere della musica da camera lei si è superata ancor di più. Irine è la musicista sottile e sensibile. “Il brutto anatroccolo” di Prokofiev è la composizione difficile e per recitarla nel modo giusto, ci vuole una grande tecnica vocale e la maestria d’interpretazione. La Ratiani ci è riusita a pieno.”  

 

 

Teatro.org,

Il Portale Del Teatro Italiano

Spettacoli all' Estero

Maribor, La Forza Del Destino

 

Gilberto Mion

 

Irene Ratiani  - soprano Georgiano, che qualcuno ricorderà in un Otello rossiniano di Martina Franca, ha saputo impiegare bene le sue risorse in un ruolo così arduo come quello di Leonora. Giocando con intelligenza sul versante interpretativo le sue carte, ha superato il micidiale susseguirsi di tranelli verdiani, dall'aria e duetto del primo atto alla Preghiera, da "Madre pietosa Vergine" al duettone con il Padre Guardiano, sino ai temibili ppp de "La Vergine degli angeli". Brava, brava, brava, non c’è che dire. 

 

 
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